Sapevate che la Canapa è da sempre stata usata come base per le tele?
Una tela in canapa infatti non è attaccata da muffe e parassiti, è refrattaria all’umidità e non assorbe la luce, permettendo il mantenimento del colore dell’opera nel tempo.
Parte dei primi grandi quadri della nostra storia, compresi quelli dei maestri classici, come Van Gogh o Rembrandt, furono dipinti su tele in Canapa. La stessa parola “canvas”, tela in inglese, deriva dall’inglese arcaico “canevas”, una variante della parola latina Cannabis.
Michelangelo utilizzò la Canapa come base per dipingere la Cappella Sistina e il Giudizio Universale ed anche per i loro colori(all’olio di Canapa), che infatti risultano più brillanti e più resistenti allo scorrere inesorabile del tempo.
Ai giorni d’oggi la canapa è parte integrante delle tele e molti artisti contemporanei stanno riscoprendo questa pianta, anche con mostre ad hoc: nel 2014 fu aperta in Oregon la prima galleria d’arte interamente incentrata sulla Canapa, per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di abbandonare il proibizionismo nei riguardi di questa pianta.